LIAISONS DANGEREUSES

POMERIGGIO TRA LE MUSE 2019-2020
Gallerie d’Italia – palazzo Leoni Montanari, Vicenza

La musica è un fenomeno eminentemente sociale.
Non può essere ridotta al solo genio del compositore e al suo prodotto, la partitura. Si gioca all’interno di relazioni sociali, politiche e religiose che fanno capo a più soggetti. Oltre al compositore, c’è bisogno di persone e di istituzioni che promuovono e sostengono anche economicamente la musica. Non possono poi mancare i musicisti che la realizzano e, soprattutto, il pubblico che l’ascolta.
Le relazioni tra questi soggetti sono essenziali per la musica e vivono di un equilibrio instabile. Queste Liaisons dangereuses, relazioni (talvolta) pericolose, sono al centro della stagione Pomeriggio tra le Muse 2019-2020.

Gli otto programmi che compongono il percorso (dal 27 ottobre 2019 al 22 marzo 2020) mettono quindi a fuoco il rapporto del compositore con la committenza e con il pubblico, la relazione più o meno contrastata tra compositore ed esecutore, ma anche quella tra l’autore e le musa ispiratrice, che sia letteraria o di carne e ossa.

All’interno di questa stagione assume un valore particolare la commissione al maestro Giovanni Bonato, resa possibile dalla vittoria del bando SIAE Classici di oggi, quale espressione di una forma contemporanea di mecenatismo. Il titolo della partitura per grande ensemble, Sentieri sotto la neve, trae ispirazione dall’omonima raccolta di Mario Rigoni Stern e mette a tema il rapporto sempre più complesso dell’uomo con la natura. Gli otto modi di nominare la neve nell’antico dialetto cimbro dell’Altopiano di Asiago diventano altrettanti paesaggi sonori nei quali immergersi e meditare, come si sta nel silenzio abitato di un bosco.
Un ulteriore apporto contemporaneo sono le sei Apparenti sembianze del giovane compositore Danilo Comitini, brevi commiati musicali ai concerti che, al termine della stagione, verranno a comporre un’unica suite nella quale la geometria variabile dall’Ensemble Musagète, cioè i diversi organici strumentali proposti, apparirà come un caleidoscopio cangiante di possibilità.

Non mancano infine i capolavori del grande repertorio, dal Classicismo di Haydn e Mozart al Romanticismo di Schubert, Schumann (Clara e Robert) e Wagner, fino al Novecento di Šostakovič e Messiaen. Con la consueta curiosità l’Ensemble Musagète mette in relazione i capolavori con opere meno conosciute, illuminando il contesto e fornendo una prospettiva più ricca al percorso della stagione.

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